Historia de un amor
Le storie d’amore, quelle belle, hanno radici profonde e non importa come nascono, ma come si vivono. Questa storia d’amore, lunga una vita, comincia con un viaggio il 27 agosto 1957.
Una giovane donna di 21 anni, Annunziata Perrotta, parte per il Brasile a bordo di una nave, che la porterà da suo marito Mario Valitutto, sposato per procura. Insieme e senza conoscersi bene, iniziano a costruire la loro famiglia ospitati da uno zio. Mario fa il manovale di giorno, muovendosi con l’unico mezzo a sua disposizione, una bicicletta. Di sera aggiusta scarpe recuperate qua e là per arrotondare la giornata. Inizia, così, a fare il lavoro che lo accompagnerà per tutta la vita: il calzolaio. La famiglia si allarga e nasce la loro primogenita, Rosaria. Gli affari inizialmente vanno bene, ma, per una serie di vicissitudini e per l’incontro con persone senza scrupoli, Maruzz e ‘Nunzianta perdono molti dei soldi guadagnati. Sarebbe umiliante tornare in Italia, significherebbe ammettere un fallimento che in realtà non è dipeso da loro. Allora con quei pochi soldi rimasti, che basteranno soltanto per i biglietti, decidono di andare in Argentina, con una figlia piccola e un’altra in arrivo, ancora una volta ospiti di uno zio. In Argentina nascono Antonietta, Josefina e Mariana. Mario e Annunziata ricominciano tutto daccapo…Insieme lavorano senza sosta fino a diventare indipendenti. Comprano la loro prima casa e in seguito anche un negozio in Piazza Italia a La Plata, dove Mario e sua moglie sistemano scarpe rotte. Nel 1968 fanno un primo viaggio in Italia con la nave e successivamente ne faranno altri, come nel 1975, dopo la morte del padre di Annunziata. Verranno da soli, senza le figlie, per vendere un terreno e per ripartire, con il ricavato ben nascosto negli indumenti, per l’Argentina, dove ormai hanno formato la loro famiglia e dove c’è l’ormai avviato negozio: la Zapateria.
Oggi quel negozio, che ha permesso di far acquistare una casa ad ogni figlia, è ancora lì in Piazza Italia a La Plata. Ed è esattamente com’era 50 anni fa, ha ancora l’odore dei sacrifici e della fatica. Esso rimane il simbolo di due italiani, due palomontesi che hanno lasciato la loro terra per cercare fortuna altrove. Sacrifici raccolti e portati avanti da Josefina e Claudio, che ormai parlano perfettamente il nostro dialetto tramandato da Mario. E’ la terza generazione di Palomontesi che decide di venire in Italia.
Marianela, figlia di Mariana e Juan, e moglie di Julian, ha deciso di venire a conoscere i luoghi descritti dai suoi nonni e visitati di recente dai suoi genitori. Con la nonna Annunziata, Marianela ha costruito nel tempo un rapporto molto speciale. E’ con lei che ha conosciuto Palomonte, la sua gente nei racconti e le sue tradizioni nella cucina, con la pasta e le “pizze chiene”.
Ora di Maruzz e ‘Nunzianta rimane una grande famiglia radicata in Argentina; ci sono quattro generazioni con sangue “Palese”, a ricordo di un viaggio iniziato tanti anni fa e del coraggio, come altri connazionali, di lasciare la propria famiglia e di crearne un’altra, con la voglia di scoprire le proprie origini.
A cura di Sabrina Perrotta