Ricordo come se fosse oggi…quel lontano luglio del 1972.
Poco più che ragazzina mi stavo accingendo a cambiare radicalmente la mia esistenza…
La metropoli, la grande Milano, il coraggio di una fanciulla che forse sentiva un po’ stretta la terra nativa. Un insieme di cose che oggi faccio anche fatica a ricordare mi fecero partire, forte probabilmente anche del supporto che nel capoluogo lombardo avrei potuto avere da parte dei parenti che si erano già avventurati in questo lungo viaggio.
Milano nel suo splendore mi affascinò immediatamente, la determinazione di rendermi autonoma, la volontà di crearmi una famiglia, e non meno importante, la forza di poter dimostrare a tutti gli ex compaesani di quanto non fosse stata vana la partenza hanno fatto sì che io oggi possa scrivere queste poche righe sorridendo con una lacrima che mi scorre sul viso.
Incominciai a lavorare pressoché immediatamente presso un’importante azienda con mansioni di segretariato. La tenacia, la dedizione all’attività e i risultati ottenuti fecero sì che nel giro di pochi anni mi affidassero la responsabilità commerciale. Ricordo ancora i grandi sacrifici e le lunghe, a volte lunghissime giornate lavorative, un titolare d’azienda severo, esigente e nello stesso tempo una persona che mi ha dato la possibilità di crescere e di istruirmi. Si si proprio così…
Mi portava mensilmente un libro dalla sua biblioteca, me lo consegnava e mi chiedeva una volta letto di condividerne i contenuti. Che cosa meravigliosa l’apprendimento!
La vita alle dipendenze però probabilmente non faceva per me, decisi quindi di rischiare nuovamente. Nel 1989 aprii un’attività in proprio, oggi ancora in essere e portata avanti dai miei figli che si occupa di produzione e vendita di arredamenti per grandi impianti.
La possibilità di potermi staccare più liberamente dalla frenesia del lavoro quotidiano, mi ha dato e mi sta dando la possibilità di rivivere…o forse è meglio dire vivere..la mia amata terra! Ebbene si, ho sempre pensato a Palomonte, ma oggi penso di fare per Palomonte.
Non manca mai occasione di visita, di telefonata, di condivisione sui social di emozioni e pensieri ma..non solo…non manca la volontà di FARE…volontà che mi ha supportata insieme al Dott. Greco Umberto nel finalizzare, attraverso l’associazione Terrae Pali, il rifacimento della scalinata davanti alla Chiesa Madre. Quella scala non è una semplice scala, non per me. Mi ricorda mia mamma, il suo abbraccio e il suo profumo. Mi rimanda a quando lei mi metteva sotto lo scialle e mi portava in chiesa ad ascoltare le lunghe liturgie pasquali. Prendeva lo scialle, metteva in tasca un pezzo di pane che poi mangiavo ed io mi addormentavo fra le sue braccia. Sono emozioni che mi danno l’impressione di sentire mia mamma più vicina, quasi fosse qui con me.Mi Rimanda alla mia fanciullezza, a ricordi gioviali di una terra natia che nel corso degli anni probabilmente, dal mio punto di vista, non ha avuto più il piacere di condividere i propri frutti e le proprie ricchezze con i suoi abitanti.
Sarà stata colpa del terremoto? Sarà stata colpa della conformazione geografica del territorio, sarà stata colpa degli abitanti…?
Non mi soffermerò molto su questi aspetti, moltissime potrebbero essere le considerazioni a riguardo. Concedetemi però la possibilità di manifestare lo sconforto che agli occhi e al cuore mi arriva, quando mi accorgo che molte persone forse la propria terra non la amano più…o forse ancor peggio non l’hanno mai amata.
Una mano tremante accompagna la penna nello scrivere queste considerazioni, forse troppo forti, e probabilmente oggetto di future critiche e maldicenze, ma un detto insegna che al cuore non si comanda…e quanto ho espresso…proviene da lì.
Un abbraccio, Ines.
A cura di Ines Parisi